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Il Poetic Hotel è un progetto di arte contemporanea ideato da Simone Berno all’interno di un albergo abbandonato a Padova.

Le stanze lasciate nel loro stato di decadenza, sono state trasformate in uno spazio d’arte contemporanea con diverse installazioni artistiche come scultura, pittura, fotografia, letteratura, poesia, performance audiovisive e arte di strada.

​Il Poetic Hotel è un luogo inaccessibile, visibile solo attraverso i contenuti pubblicati online che sono la memoria e l’archivio di questo spazio di arte contemporanea, unico nel suo genere.
11 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Tori Amos – Hotel
Tori Amos è stato il mio primo innamoramento musicale.
Ascoltando la sua musica riesco a sentirmi “a casa”, ovunque io sia.
È catartico ascoltare la sua canzone “Hotel” proprio quando mi trovo in una camera d’albergo, che subito diventa più familiare.
Parlato dell’ispirazione che l’aveva portata a scrivere la canzone ha raccontato che prima di sposarsi tutti gli amori passati, anche quelli durati 10 minuti, le erano tornati alla mente per dirle se e come il tempo l’avesse cambiata. Come si fossero ritrovati tutti in una camera d’albergo a discuterne insieme.

La Musa che ho amato e perduto
Perché la vita con facilità dona ma poi toglie, anche.
Un ricordo sbiadito di una persona tanto importante quanto immersa in un’altra vita, lontana da me.

12 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Il primo sogno
Sono seduto ad un tavolo nella biblioteca, quella che frequentavo da studente.
La luce è troppo bianca e mi fanno male gli occhi, le righe della stampa del libro che sto studiando si muovono, le parole sbiadiscono e vengono sostituite da altre parole, oscene.

Rufus Wainwright, Sanssouci 
Mi piace la sensazione di essere alla finestra di un albergo e vedere un panorama diverso da quello solito che vedo da casa mia.
Probabilmente anche Rufus Wainwright è stimolato dai panorami alternativi. Infatti dopo aver seguito il fidanzato a Berlino, circondato dall’arte e dalla cultura europea, l’anima romantica di Wainwright ha pubblicato un album che molti critici hanno definito il suo migliore.
“Sto guardando attraverso la finestra dal giardino. In attesa di una chiamata nella mia camera d’albergo. Sono stanco di scrivere elegie alla noia”.

13 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Infinite Jest – David Foster Wallace

Si può rinunciare alla famiglia ?
Orin Incadenza pensa di sì, pensa che l’odio/amore maturato nei confronti di genitori tanto ingombranti sia un valido motivo.
Ha scelto di farcela da solo.
È diventato campione di uno sport diverso da quello che il padre aveva pensato per lui e il fratello.
Non la via comoda del Tennis imparato nella scuola creata da “Lui in Persona”, come tutti chiamano quel padre così famoso, ma quella del Football Americano .
Mentre il fratello è schiacciato dal dovere di eccellere per forza, essendo figlio di, lui è già campione osannato e con fama ben meritata di sciupafemmine.
Orin ha solo nostalgia di Mario, fratello “speciale”, quello a cui non sarà mai concessa la scelta di essere qualcuno.
E quel scocciatore disabile che ha suonato alla porta mentre  si trova in dolce compagnia gli ricorda tanto Mario e Orin sa che l’intervista sondaggio che gli vuole fare è solo una scusa per… per avere un autografo? Per carpire qualche informazione al personaggio famoso?  Non importa, si può perdere un po’ di tempo a giocare con gli scocciatori.

La domanda, finta o vera che sia, apre squarci nella memoria di Orin
“Cosa ti manca di più nella tua vita?
E il pensiero va subito ai ricordi dell’infanzia, delle colazioni alla mattina nella cucina con le piastrelle smaltate, delle porte automatiche dei centri commerciali che si aprivano solo perché sentivano la tua presenza e poi…poi c’era la tv commerciale.
Era la tv che si guardava tutti insieme e che maledicevi quando c’era la pubblicità sparata a tutto volume.
Era quella di quel Sony con il tubo catodico, con quel cassone dietro, che perdeva il segnale quando gli aerei passavano sopra la casa.
Era quella che trasmetteva programmi spazzatura, impossibili da non guardare e dei quali ci si divertiva a parlare poi male.
Era la tv de palinsesti , che ti costringevano a controllare di continuo la guida tv per non perdere il programma che ti piaceva.
Era il simbolo del focolare domestico, il luogo di ritrovo dove tutti prima o poi ci si incontrava, quello che ormai si è fatto  memoria,  travolto e soppiantato da nuovi servizi digitali, trionfo dell’individualità.

L’intervistatore gli fa notare che ora si ha il massimo della libertà, avendo la possibilità di rivedere tutto come e quando vuoi, ma a Orin  questo non interessa, quello che gli interessa non è quello che  puoi fare ora ma quello che non può essere più.
Rimane il ricordo, la memoria delle cose belle, di quando le prospettive erano diverse; cresce un sintomo di malessere come se il pensiero a quello che poteva essere……
l’intervistatore interrompe il flusso di pensieri…..
prossima domanda?

Un amore estivo
Il piacere, la gioia, il calore e la libertà, forse davvero catturato tutto assieme in uno di quei momenti che si affacciano così di rado in una vita intera.

Anohni – Watch Me
Questa casa non è un albergo, ci si sente ripetere da piccoli.
E quando sono in albergo ho come la sensazione di essere in connessione con il mio vero io, quello più selvaggio e libero.
La stanza d’albergo diventa quella zona franca dove posso fare quello che mi pare, quando mi pare e come mi pare.
“Papà, guardami nella mia stanza d’albergo.
Guardami mentre mi sposto di città in città. Guardami mentre guardo pornografia”.

14 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Per un nonnulla, fedele alla linea su tutta la linea senza dimensione.
Sono nato sulla linea gotica.
Per un nonnulla, per un nonnulla non ho preso parte all’impresa dei Mille, alla guerra in montagna, alla prossima che viene. Fronti che non ho scelto, in cui non mi riconosco, a cui mi ribello.

Cat Power – Lived In Bars
Ci vuole coraggio per diventare nomadi.
Solo pochi riescono a vivere una vita intera senza dormire nello stesso letto più di tre o quattro notti.
Cat Power non ha avuto scelta.
Sua madre l’ha trascinava con sé nel suo girovagare, passando molto tempo nei bar. Così la piccola stava quasi tutte le notti seduta sulle ginocchia di sconosciuti mentre sua madre giocava a biliardo.
“Abbiamo vissuto nei bar e ballato sui tavoli. Hotel, treni e navi”

15 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Il secondo sogno
Mi pare che la strada dall’esterno continui dentro le case e poi torni fuori. Fuori e dentro, fuori e dentro, ai lati della strada ci sono dei vasi di fiori, alcuni vasi sono molto grandi, i fiori sono profumatissimi. Non ci sono persone, solo io che cammino, da qualche parte si sente un coro che prova, sembra una canzone della tradizione sarda. Capisco le parole della canzone, sono quelle che avevo scritto in una lettera, tanto tempo fa.

Una donna tenace.
Sempre vicina seppure sempre lontana, presenza costante che mai si lascia dimenticare.

Lorde – Royals
Ogni volta che entro in un bagno di un hotel penso a Whitney Houston, Kurt Cubain e tante star che sono morte in una stanza d’albergo.
E non riesco a non fantasticare su una mia uscita di scena altrettanto plateale.
“Farsi in bagno. Macchie di sangue. Abiti da sera. distruggere la stanza d’albergo”.

16 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Ho scelto questo posto per trovare un luogo di riposo dalle fatiche quotidiane.
Qui la speranza di un silenzio, di un varco in cui incontrare solo me.

Micro gilet a scatola (volume di ovvia reminiscenza couture) in seta jacquard per cravatte.
Le sete per cravatte sono prodotte con tessuti di pregio della tradizione sartoriale italiana e con piazzamenti di motivi secondo misure precise;
E piume, sulle spalle e dietro, poteva piacere anche a Brian Eno, ma nel 1972, io invece l’ho concepito da poco.

Jeans Levi’s anni ’90, rosa pallidissimo.
Gamba ultra aderente, con la zip alla caviglia che arriva dritta da Beverly Hills 90210.

T-shirt da un concerto di Beck alla Fortezza Albornoz di Urbino, agosto 2003, concerto nel quale arrivò inaspettata una cover di Crazy in love di Beyoncé.
Frequenze Disturbate era un festival molto amato, ma sparì presto.
Difficoltà organizzative e concorrenza di molti altri festival estivi. Erano molti, allora.

Nick Cave – God´s Hotel
Siamo nati per morire e il nostro corpo non è una casa, ma un albergo dove il soggiorno sarà breve.
Solo un ateo sarà convincente nel spiegarti quanto sia fondamentale l’al di qua.
“Tutti hanno una stanza nell’albergo di Dio. Quindi non troverete mai appeso alla porta un cartello che dice qui non ci sono più stanze disponibili”.

17 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il terzo sogno
Sto camminando sul fianco di una collina, l’erba è alta e fresca, è profumata, pizzica le gambe. Cammino, le mani mi diventano trasparenti, diventano trasparenti anche le braccia ed una spalla ed un piede. Questi cambiamenti mi rendono felice, mi sento più leggero, il profumo dell’erba diventa intenso, mi pare di avere sedici anni.

Jens Lekman – What’s That Perfume That You Wear?
Viaggiare è mettere in moto la curiosità.
In una camera d’albergo ancora mi eccito solo a scoprire che tipo di profumazione avrà lo shampoo in bagno.
Per contro provo sempre una certa delusione quando trovo quei maxi dispenser fissati alle pareti delle docce, al posto dei mini flaconcini di bagnoschiuma.
“Ho una bottiglia di shampoo in miniatura sul mio scaffale da quando siamo stati in un hotel. Un soffio di quello e sono di nuovo lì con lei”.

18 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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L’amico geniale
Ci sono persone che una volta entrate, non escono più.
Ci sono ricordi che per fortuna riescono a fissarsi in una foto, per rimanere per sempre.

Skye – Jamaica Days
“O se ne va quella carta da parati o me ne vado io!” pare abbia detto Oscar Wilde prima di morire in una squallida stanza di hotel a Parigi.
Anche Skye in ‘Jamaica Days’ guardando la sua carta da parati a Londra sente forte il desiderio di tornare in Giamaica da dove la madre era partita da bambina.

19 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Ex:Re – The Dazzler
In hotel mi sento deresponsabilizzato.
Nessun problema a uscire dalla doccia gocciolando. Tanto il pavimento non è mio.
Tanto sistemerò tutto con i mille asciugamani disponibili.
“Ho corretto il mio drink, mi sono messa a letto
Da sola a riflettere sulle sensazioni degli hotel
Le miniature, gli infiniti asciugamani usa e getta
Uno per i miei capelli, uno per il mio piede
Un altro per l’altro mio piede
Ubriaco nella mia stanza d’albergo, ho un aspetto perfetto  
Continuo a chiedere il check-out posticipato
Lasciami stare qui, lasciami vivere qui”.

20 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Il quarto sogno
Sto impastando farina ed acqua, ma il tavolo è piccolissimo ed ho paura che la farina cada per terra. In cucina ci sono tantissime persone, troppe, stanno chiacchierando, sono mie amici, ma non mi salutano e non parlano con me.
Ho finito di impastare, adesso vorrei usare il mattarello, ma con tutta questa gente non ho lo spazio per farlo e poi non vedo più il mattarello, forse me lo hanno preso.

Sevdaliza – Rhode
Mi sono trovato spesso solo in una stanza d’hotel perché viaggiavo in solitaria, spesso per lavoro.
Per le vacanze in compagnia preferisco altre soluzioni.
Amo quella sensazione di nostalgica solitudine in una stanza d’albergo deserta. È un test che ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi.
“Oh, solitudine, casa mia. Ho vissuto troppo a lungo. Mi sono sentito familiare in case sconosciute”.

21 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il tempo ritrovato – Marcel Proust

Siamo alla fine della romanzo
Il narratore sta raggiungendo l’ultima festa dai principi di Guermantes.
È appena finita la prima guerra mondiale e da molto tempo non vede le persone presenti alla festa.
Lui si sente abbattuto perché ancora non ha trovato la chiave per diventare lo scrittore che ha sempre desiderato essere.
È proprio durante questa festa che esploderà la memoria involontaria che lo porterà a capire che è pronto a scrivere il romanzo della vita

Una madeleine imbevuta nel tè, un piede appoggiato sui ciottoli mal livellati del selciato, il tintinnio di un cucchiaio contro un piatto.
La memoria a volte si nasconde dietro porte che sembrano invalicabili e che improvvisamente si aprono grazie a un evento apparentemente fortuito.
Il Narratore sta arrivando al matinée dei principi di Guermantes, atto finale della sua “Recherche” del tempo perduto.
Lì lo aspettano molti dei personaggi inseguiti per le migliaia di pagine del suo romanzo, personaggi che appaiono come se il tempo per loro non fosse passato.
Ma è la memoria del Narratore che li fa sembrare quasi cristallizzati, ma la realtà è ben diversa.
Come manichini mossi da fili immaginari si apprestano all’ultima recita durante quel matinée dove aleggia la presenza/assenza dei già morti e dove i vivi annaspano dietro trucchi improbabili alla ricerca di una normalità che non può più essere.

È lo stesso destino del Narratore che quel mondo di aristocratici lo ha osservato come un entomologo, lo ha cercato, inseguito, amato.
Ora il gran ballo sta finendo e ne rimane solo la caducità.

Ma ci sono ancora quelle porte che ha cercato invano di aprire, quelle porte all’interno della quali avrebbe dovuto trovare il suo talento per scrivere e rendere eterna la vita vissuta in maniera diretta e indiretta.

Ed ecco che quella sensazione di un ricordo ancora vago, non codificato, che saliva fino a quasi farsi riconoscere e poi improvvisamente ricadeva nell’oblio, grazie a quel piede messo male nel cortile della casa dei Guermantes risale fino a congiungersi allo stesso piede messo male sul lastricato del battistero di Venezia; la madeleine inzuppata nel tè spalanca i ricordi dell’infanzia a Combray e cosi via in una continua epifania nella quale l’ordine temporale non ha più alcun valore.

Così il Narratore potrà tornare a casa conscio che è ora di mettere mano alla propria opera ricostruendo il tempo ormai ritrovato.

L’alieno
Certe persone sono talmente speciali che probabilmente non appartengono nemmeno allo stesso mondo di tutti noi.
Rimane l’enigma che il tempo cerca di attaccare, ma che sono riuscito a portare con me fin qui.

CocoRosie – Smokey Taboo
Preferisco gli alberghi spartani agli hotel di lusso che riescono sempre a farmi sentire un impostore.
“È vero che mi deprimo in camere d’albergo di lusso. 
Spogliato con nient’altro da sfoggiare se non la mia solitudine”.

22 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

T-shirt da un concerto, un’altra: erano i Tom Tom Club…ma nel 2014.
Ci ero andata controvoglia, prevenuta verso i revival anni ’80.
E invece.

Collana-harness da legarsi al corpo come si vuole, in tanti materiali: composita e caotica come un bagaglio di viaggio (anche mentale) portato in una camera d’albergo.
E le tracce rimangono.

Micro gilet: Tela di cotone e lurex, disegni geometrici in seta.
Sopra o sotto il palco?

Morrissey – At Amber
Quando le aspettative lasciano il posto alla realtà.
È solo allora che il viaggio ha davvero inizio. Come arrivare in un albergo poco accogliente.
“Ti chiamo dall’atrio di questo terribile hotel con melma e sporcizia e non posso farcela. E oh, la mia stanza è fredda”
Morrissey telefonava al suo amico disabile per dirgli – pieno di egocentrismo e mancanza di empatia – quanta invidia provasse per il fatto che lui era costretto a stare a casa.

23 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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Il quinto sogno
Sono in macchina con mio padre, una auto francese, stiamo andando in gita.
I sedili sono larghissimi, dietro sono seduti in cinque e cantano le canzoni delle pubblicità, io davanti ho una cartina stradale aperta.
Mio padre fuma delle sigarette senza filtro, l’odore del fumo è dolce, mentre fuma e guida i sedili diventano più grandi e io lo vedo da lontano.

I cugini di famiglia
Non so nemmeno più a quale generazione appartengano questi due, sono lì da sempre, ereditati come una memoria ormai svanita ma conservata per… familiarità tenace.

Sigur Ros – Svefn-g-englar
In hotel dormo sempre benissimo.
Di solito sono super silenziosi.
Freschi d’estate e caldi d’inverno.
Anche i Sigur Ros scrissero una canzone su una sorta di letargo liquido in un hotel.
“È scoppiata la pace nell’aria. Ho pianto e mi sono disconnesso. Cervello inutilizzato posto sul seno e nutrito dal sonno”.

24 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Sono nato sulla linea frattale.
Sono partito col Generale Garibaldi, ho imbracciato il fucile, ho blìsbrdup guinefantòn.
Ogni volta torno a essere dove sono sempre stato.
Ogni volta salpo cammino volo verso me che sono lei.

Benjamin Clementine – Adios
Dopo un viaggio si torno sempre cambiati in qualche modo.
Si deve imparare a dire addio alla persona che eravamo prima di partire.
“Adios,
Adiós… Adiós
Adiós al piccolo bambino in me che continuava ad accusare chiunque altro
Invece di affrontare la sconfitta”.

25 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Mi ritrovo tra queste lenzuola che mi chiede nei sogni di lasciare le luci accese tra i miei pensieri.

Le molte cose
Quante cose in questa figura, quanti anni passati e cose condivise con l’andare e tornare di quelle persone care che in qualche modo, in qualche tempo…

Colapesce – Da niente a niente
Volendo essere cinici viaggiare è solo spostarsi da niente a niente.
Ma in mezzo a quel niente alcuni viaggi li ricorderemo per sempre proprio per essere una pausa, un’alternativa, una fuga.
E alla fine della canzone ci si chiede se Tenco avesse preso il passaporto al posto della sua pistola forse oggi non sarebbe morto.

26 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il sesto sogno
Il salotto ha il mare al centro, ci spostiamo con fatica sulla riva con la schiena rasente ai muri del salotto.
A forza di strisciare siamo arrivati alla finestra, adesso guardiamo il mare da fuori con i gomiti appoggiati al davanzale.
Oggi c’è un po’ di foschia.

Courtney Barnett e Kurt Vile – Continental Breakfast
Gli hotel sono quei posti fantastici dove posso incontrare i miei amici che vivono lontano.
Ci si ritrova da qualche parte a metà strada e gli alberghi diventano cattedrali dedicate all’amicizia.
“Amo le mie amicizie intercontinentali ne parliamo durante la colazione continentale In un hotel a East Bumble, ovunque da qualche parte del globo, da queste parti”.

27 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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L’artista famoso
Chissà perché non mi sono fatto autografare questa foto… un giorno o l’altro, di sicuro lo farò.

Sóley – N.Y. Hotel
Fatalmente gli hotel sono anche il palcoscenico preferito per gli addii.
“Questo è il nostro ultimo addio. Ora dovresti stringermi. Punk rock, maglietta, berretto nero e tatuaggi sono le prime cose che ho notato di te. Ora dovresti stringermi”.

28 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Vita e Destino – Vasilij Grossman

Sofia Osipovna Levinton ripensava al suo passato, al tran tran della sua vita, ai 5 anni di università a Zurigo, ai suoi 32 anni da medico, alle vacanze tra Parigi e l’Italia, alle cene con gli amici, a quel piacere che nasceva dalla sensazione di aver costruito qualcosa.
Ci ripensava, ora più mai, ammassata con “altri come lei”, su quel treno merci che da Kiev la portava in qualche campo di concentramento in Germania.
Chi era Sofia? La mocciosetta che faceva arrabbiare il padre e la nonna? La donna grassa e irascibile con le mostrine dell’esercito? O questo essere con la rogna, sbattuto in un angolo del vagone, con le pulci che non le davano tregua.
Si stupiva di come c’erano voluti pochi giorni per azzerare l’evoluzione e il progresso che l’uomo aveva avuto, pochi giorni rispetto ai milioni di anni che c’erano voluti per arrivare fin lì.
Di questo invece non si stupiva Eichmann, tra i fautori e poi esecutore della soluzione finale, anzi si gloriava del fatto che in pochi mesi avrebbe risolto un problema che durava da duemila anni.
E non si stupiva nemmeno Stalin che, con la scusa delle sue politiche agricole, qualche anno prima aveva affamato la ribelle Ucraina, trasformando il granaio d’Europa in un campo di sterminio a cielo aperto.
Sonia sentiva anche adesso lo sguardo minaccioso del padre e della nonna e si faceva piccina nel suo desiderio di bere un bicchiere d’acqua per dissetarsi.
Si aggrappava comunque a quella esistenza, che non poteva più chiamarsi vita, perché il pensiero di una morte violenta la terrorizzava.
Chi è questo essere che ti riduce in nullità, che un giorno ti può essere amico e il giorno dopo diventa il tuo carnefice?
Chi è questo essere che non impara mai dal passato, dimentica, rinnega ed è pronto nuovamente a commettere le stesse atrocità?
Chi è questa bestia?

Jamie xx (ft. Oliver Sim) – Stranger In A Room
La sensazione inebriante di essere sconosciuti in città.
Essere in una nuova stanza, in una città dove nessuno ti conosce.
Stasera posso scegliere quale personaggio interpretare.

29 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Il settimo sogno
Siamo in spiaggia, lei non porta vestiti, le persone con noi sembrano non accorgersene.
Cerco di non guardarla, tengo lo sguardo alto, le chiedo se andiamo, se viene con me a passeggiare, la desidero.
La scena cambia, siamo ad un tavolo da pranzo, lei ha una gemella.
Sono sedute una accanto all’altra, lontane da me, mi alzo per raggiungerle, ma non so quali delle due posso desiderare.

Serge Gainsbourg – L’Hôtel Particulier
“Scale. corridoi infiniti si susseguono decorati con bronzi barocchi con angeli d’oro di Afrodite e Salome”.
Serge Gainsbourg ci racconta il viaggio verso la stanza chiamata Cleopatra che ha uno specchio sopra il letto per guardarsi mentre si fa l’amore.

30 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
Passa davanti al Poetic Hotel e diventa parte dell’installazione

Mangio, leggo, scrivo, cammino e non mi do pace tra paure, meschinità e momenti di leggerezza.

Un momento rubato
Ha sempre odiato essere fotografato in momenti come questi, senza il controllo sulla sua immagine. Ho sempre amato e conservato come trofei questi rari momenti rubati.

Everything but the girl – Single
Gli alberghi sono anche luoghi dove poter scappare.
Dove nascondersi.
“Ti ho chiamato dal telefono dell’albergo. Non avevo mai composto questo prefisso prima.  Sto mangiando meno e penso di più. Guardo la TV a letto. Se nessuno chiama, non parlo tutto il giorno. Devo scomparire?”.

01 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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Mi spezzo e mi plasmo in ogni dove, sfranto nell’infinito dell’infinitesimo.
Zero fratto unico.
Nostalgia è solo questo appartenere alla linea di confine spezzata dello spazio-tempo.

Lucy Dacus – In the air tonight
La notte in albergo è anche un unità di misura.
Quando si prenota ci chiedono: “Quante notti?”.
La notte è quel momento in bilico tra il buio e la luce, tra il ieri e il domani, tra l’aspettativa dei sogni e il rigore della realtà.

02 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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Crêpe rosa ricamato, direttamente dal Marché aux Puces di Saint-Ouen.
I riflessi del cielo di Paris Nord non sono poi molto diversi da quelli della laguna.
Sarà la concentrazione di polveri sottili.

Gonna in tela di cotone pesante nero, cuciture turchesi, vita alta strizzata, di Thierry Mugler anni ’80. Empowering retrò.
Il 30 settembre si è inaugurata la mostra Couturissime dedicata a Mugler, naturalmente a Parigi.

Harness interamente ricamata con fili, chiffon e piume: Folies Bergère in versione romantica.

L’ottavo sogno
Una persona che dovrebbe essere mio fratello è a letto, io entro nella sua camera e gli chiedo se sta bene e se ha bisogno di qualcosa, lui dice che non vuole nulla, io controllo perché non sono sicuro che mi dica la verità.
Ogni volta che torno nella stanza la sua testa è cresciuta, è diventata più grande, l’ultima volta sembrava un mascherone di carnevale.
Penso che non può essere mio fratello, lo lascio perdere, esco dalla camera fino in strada, mi metto a correre.

Leonard Cohen – Chelsea Hotel #2
Gli hotel sono contenitori di ricordi.
Le cose successe tra quelle quattro mura resteranno lì dentro come fantasmi.
“Mi ricordo bene di te al Chelsea Hotel. Mi parlavi con dolcezza e coraggio
e me lo succhiavi sul letto disfatto”.

03 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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La parente di qualcun altro
Una figura che c’è sempre stata, ma solo in una foto sbiadita, misteriosa e oramai sconosciuta, svanita e di un tempo che fu e che non mi fu mai raccontato.
Ma non si può cancellare la memoria di qualcuno, anche se questo è tutto ciò che ne rimane.
Il tempo deve ancora lavorarci un po’.

Joan As PoliceWoman – The Silence
Una cosa che adoro nello stare in albergo è il silenzio.
Quel silenzio irreale e ovattato che ti fa connettere con te stesso.
Il silenzio è una tregua. “Il silenzio affila le lame” per le nostre prossime battaglie.

04 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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La città dei vivi – Nicola La Gioa

 

Un efferato omicidio senza alcun movente.
L’opinione pubblica che si interroga.
Uno scrittore che cerca l’aspetto umano della vicenda.
Le famiglie assenti anche se presenti.
Il desiderio di andare oltre fino a credere che il reale sia quel paradiso artificiale raggiunto.
La commedia umana si fa tragedia.

Due ragazzi si incontrano col solo scopo di superare il limite; appaiono diversi: Manuel etero, Marco eterodosso.
Eppure sono simili, simili nel cercare l’annientamento.
Vivranno quattro giorni di pura follia, abusando di se stessi, dell’altro e delle figurine di contorno.
L’importante è rimanere nel loro paradiso il più possibile e c’è bisogno di tanta roba perché la realtà venga ricacciata indietro e si possa continuare a sognare che quel momento sia eterno.
Tutto in quella dimensione atemporale è raggiungibile: sbarazzarsi dei genitori, ereditare e vivere una nuova vita, semmai insieme.
E quindi che importa se hai deciso di scaricare tutto il risentimento accumulato sul primo che accetta il tuo invito, quel ragazzo che ha avuto la sola colpa di avere detto sì nel momento sbagliato.

Se pietas non si può avere per questi carnefici, la mancanza di movente diventa la variabile impazzita che ci mette di fronte alla domanda “poteva capitare anche a me?”
Nicola La Gioia, lo scrittore, se lo chiede, perché anche lui prima della fama, dei premi, dei riconoscimenti, è finito in quel cono d’ombra di limiti superati senza preoccuparsi delle conseguenze.

Come sarebbe cambiata la sua vita se quelle bottiglie buttate dall’ultimo piano di un’abitazione fossero cadute sulla testa della ragazza che in quel momento passava sotto? E cosa sarebbe accaduto se la macchina sulla quale guidava ubriaco avesse investito qualcuno?

Il caso, un pari e dispari, la roulette russa, un gioco adolescenziale stupido, sniffare fino all’estremo sentendosi immortali, desiderare qualcuno fino a farne ossessione, sentirsi irrimediabilmente sbagliati.
Quante occasioni possono attraversare la nostra strada facendoci deragliare in maniera irreversibile.

Nicola La Gioia ricorda il dolore della separazione dei genitori come qualcosa di talmente lacerante che doveva essere rimosso.
Qualcosa di talmente lacerante in quanto, nella Bari di inizio anni ottanta, era da considerarsi uno stigma sociale.
L’unica maniera per dimenticare era continuare a farsi del male fino arrivare alle estreme conseguenze di giocarsi con un pari e dispari il suo futuro.
E probabilmente non ne sarebbe uscito, se non fosse arrivato a toccare il fondo; come se fosse stato necessario andare a sbattere contro quel muro che avrebbe potuto ucciderlo e che invece gli ha salvato la vita.

Il destino è sicuramente legato alle azioni di ognuno di noi, ma non fa pagare il prezzo alla stessa maniera.

Tori Amos – The waitress
Quando si è in albergo, tutto sembra dovuto.
Tutto dovrebbe assecondare i nostri bisogni.
E se una cameriera rompe il silenzio, e l’illusione, con il rumore di un aspirapolvere avresti voglia di ucciderla.

05 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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T-shirt quasi marinara, a righe distorte, ma con indolenza.
E la prima stella d’argento della sera.
Oaks by Gianfranco Ferré, anni ‘80

Harness/collana da legarsi variamente al corpo.
Tanti i materiali, assemblati come in una valigia disordinata da portarsi in viaggio.

Gilet couture, pezzo unico, broccato di cotone blu e nero, l’accostamento dei coraggiosi, e interno in seta, colorata e geometrica.
Da portare, con negligente eleganza fino a consumarne la trama.

Il nono sogno
Il chiostro è ben curato, il giardino ha fiori ed un cedro, in mezzo c’è una sedia di pietra.
Le nuvole si abbassano, entrano nel portico attraverso gli archi, le nuvole sembrano disegnate, ma sono solide, si fermano, si incastrano e bloccano il passaggio.
Sono con un amico, gli dico che adesso sarà difficile tornare in chiesa.

Jay-Jay Johanson – Waiting
Le stanze d’albergo sono anche un posto dove fondamentalmente si aspetta.
Si aspetta che tutti siano pronti per uscire.
Si aspetta il servizio in camera.
E nel peggiore dei casi si aspetta che il soggiorno finisca.

06 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Mi piacerebbe che queste lenzuola mi liberassero dal sogno dall’illusione di ciò che voglio e lasciassero spazio tra le pieghe alla realtà.

La cara antenata
Una donna che ha fatto di tutto e che la vita sconfisse, tanto tempo fa.
Mi rimane solo questa immagine, che scompare sotto i miei occhi.
Senza di lei non saremmo arrivati fin qui.
Fino a me.

Arthur Russell – This Is How We Walk On The Moon
Dopo aver speso settimane a pianificare un viaggio e a fantasticare sulla vacanza arrivando finalmente in albergo proviamo le stesse emozioni che ha provato Neil Armstrong quando ha messo piede sulla luna.

07 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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I miei confini sono i confini del mio linguaggio. L’eco della mia voce risuona nella foresta e in ogni conchiglia incagliata nel cretto sul crinale del Parco.
Parlo la lingua delle madri, la insegno felice alle figlie delle mie figlie.
Parol.

Ornella Vanoni – Albergo a Ore
È proprio vero che un albergo non è una casa.
Quello che succede dietro ogni porta è intimo e privato.
Che si tratti di sesso veloce o di un suicidio.

08 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il decimo sogno
Siamo in un appartamento grande, molto grande, forse questa è una mostra, c’è poca luce che viene da vecchi lampadari appesi al soffitto, il soffitto è lontano.
Guardiamo la mostra, oggetti esposti sopra dei tavoli, alcuni oggetti sono antichi e preziosi, altri molto comuni, un paio sono miei, erano in una casa in cui non abito più.

I momenti felici
Vino e simpatia, felici momenti di morbido relax, forse anche un accenno di flirt, dipende tutto da come decido di rivedere quegli attimi fuggiti via.
È stato così bello, in ogni caso, ed è ancora oggi bello tornarci.

Cat Power – Manhattan
Essere in un albergo con la gente che va e viene e il ricordo struggente di amici che non ci sono più.
E avere la netta sensazione che niente sarà più lo stesso.
Nemmeno la città.

09 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro

 

Mr Stevens è seduto sulla panchina insieme alla signora Benn; stanno aspettando l’autobus che riporterà a casa quella che un tempo, ancora nubile, era Miss Kenton.
Non si rivedranno per lungo tempo, dicono, ed è probabile che non si rivedranno mai più, quindi quello che deve essere detto sia ora o mai più.
Si erano conosciuti negli anni trenta quando Mr Stevens maggiordomo integerrimo di Darlington Hall assunse Miss Kenton come governante.
Gli anni che seguirono furono segnati da cene importanti, ospiti di riguardo e tutto il contorno doveva essere all’altezza e impeccabile.
Poi tutto finì.
Miss Kenton accettò una proposta di matrimonio e si licenziò.
La guerra terminò e Lord Darlington cadde in disgrazia per le sue frequentazioni con simpatizzanti nazisti.
Alla sua morte la casa venne venduta a un ricco americano.

Mr Stevens ha viaggiato una settimana prima di arrivare in quel paesino della Cornovaglia e sedersi su quella panchina.
Durante il viaggio ha avuto modo di pensare per la prima volta agli eventi della sua vita e, riaprendo i cassetti della memoria, le immagini del passato prendono forma diversa.
Non può fare a meno di interrogarsi sulla sua freddezza davanti alla notizia del matrimonio di Miss Kenton, e la sua sorpresa per quel pianto dirotto sentito dietro la porta di Miss Kenton la sera stessa.
Mr Stevens non sa cosa aspettarsi da quell’incontro ma sa che lei gli ha scritto più volte del suo matrimonio infelice e forse, con Darlington Hall che prenderà nuova vita, lei potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di tornare.
Ora si trovano su quella panchina, sono passate alcune ore da quando si sono visti.
Ora o mai più.
Lui le chiede se è infelice.
Lei risponde che sì, all’inizio lo è stata, perché si era ritrovata in un matrimonio non voluto, perché tutto era partito come uno stratagemma per farlo arrabbiare, scuotere; poi si ritrovò realmente sposata.
Poi col tempo, con la nascita della figlia, si era abituata alla presenza di quell’uomo e ora poteva dire di amarlo.

Mr Stevens sente che il suo cuore si sta spezzando.
I tasselli della memoria si stanno ricomponendo ridando a quegli eventi del passato una nuova forma: il suo rigore, l’orgoglio di lei, non hanno permesso che gli schemi che i loro ruoli gli avevano assegnato, saltassero.
E ora l’orologio del tempo non si può riportare indietro.

L’autobus è arrivato, si salutano.

“La giornata è stata lunga, irta di ostacoli, scandita da scelte giuste e sbagliate, da quello che poteva essere se allora eravamo entrambi pronti.
La memoria continuerà a ripresentare il conto; ci dovremo convivere e trarre il meglio che viene da quel che resta del giorno.”

Antony and the Johnsons – Daylight and the Sun
“Adesso piango per la luce del giorno e del sole. Luce del giorno nel mio cuore. Luce del giorno tra gli alberi. La luce del giorno bacia tutto”.
Daylight and the sun è una struggente canzone d’amore nei confronti della luce che ci rigenera e ci fa sentire a casa ovunque ci capiti di risvegliarci.

10 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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L’undicesimo sogno
Siamo su un palco, a teatro, le poltrone sono ammassate su un lato del palco, sediamo un po’ scomodi.
Il sipario è chiuso, una donna attende di fronte al sipario, aspetta che si apra, il sipario non si apre.

Qualcuno che conoscevamo tanto tempo fa
I ricordi si offuscano e si falsificano l’uno sull’altro, ricordo una simpatica amica di famiglia che vedevamo tanto tempo fa ma chissà che fine ha fatto, oramai…

Björk – Headphones
In qualsiasi posto del mondo io mi trovi, non smetterò mai di ringraziare il potere isolante delle cuffie.
Anche Björk ha scritto una lettera d’amore nei confronti del suono e del suo potere liberatorio.

11 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Tori Amos – Hotel
Tori Amos è stato il mio primo innamoramento musicale.
Ascoltando la sua musica riesco a sentirmi “a casa”, ovunque io sia.
È catartico ascoltare la sua canzone “Hotel” proprio quando mi trovo in una camera d’albergo, che subito diventa più familiare.
Parlato dell’ispirazione che l’aveva portata a scrivere la canzone ha raccontato che prima di sposarsi tutti gli amori passati, anche quelli durati 10 minuti, le erano tornati alla mente per dirle se e come il tempo l’avesse cambiata. Come si fossero ritrovati tutti in una camera d’albergo a discuterne insieme.

La Musa che ho amato e perduto
Perché la vita con facilità dona ma poi toglie, anche.
Un ricordo sbiadito di una persona tanto importante quanto immersa in un’altra vita, lontana da me.

12 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il primo sogno
Sono seduto ad un tavolo nella biblioteca, quella che frequentavo da studente.
La luce è troppo bianca e mi fanno male gli occhi, le righe della stampa del libro che sto studiando si muovono, le parole sbiadiscono e vengono sostituite da altre parole, oscene.

Rufus Wainwright, Sanssouci 
Mi piace la sensazione di essere alla finestra di un albergo e vedere un panorama diverso da quello solito che vedo da casa mia.
Probabilmente anche Rufus Wainwright è stimolato dai panorami alternativi. Infatti dopo aver seguito il fidanzato a Berlino, circondato dall’arte e dalla cultura europea, l’anima romantica di Wainwright ha pubblicato un album che molti critici hanno definito il suo migliore.
“Sto guardando attraverso la finestra dal giardino. In attesa di una chiamata nella mia camera d’albergo. Sono stanco di scrivere elegie alla noia”.

13 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Infinite Jest – David Foster Wallace

Si può rinunciare alla famiglia ?
Orin Incadenza pensa di sì, pensa che l’odio/amore maturato nei confronti di genitori tanto ingombranti sia un valido motivo.
Ha scelto di farcela da solo.
È diventato campione di uno sport diverso da quello che il padre aveva pensato per lui e il fratello.
Non la via comoda del Tennis imparato nella scuola creata da “Lui in Persona”, come tutti chiamano quel padre così famoso, ma quella del Football Americano .
Mentre il fratello è schiacciato dal dovere di eccellere per forza, essendo figlio di, lui è già campione osannato e con fama ben meritata di sciupafemmine.
Orin ha solo nostalgia di Mario, fratello “speciale”, quello a cui non sarà mai concessa la scelta di essere qualcuno.
E quel scocciatore disabile che ha suonato alla porta mentre  si trova in dolce compagnia gli ricorda tanto Mario e Orin sa che l’intervista sondaggio che gli vuole fare è solo una scusa per… per avere un autografo? Per carpire qualche informazione al personaggio famoso?  Non importa, si può perdere un po’ di tempo a giocare con gli scocciatori.

La domanda, finta o vera che sia, apre squarci nella memoria di Orin
“Cosa ti manca di più nella tua vita?
E il pensiero va subito ai ricordi dell’infanzia, delle colazioni alla mattina nella cucina con le piastrelle smaltate, delle porte automatiche dei centri commerciali che si aprivano solo perché sentivano la tua presenza e poi…poi c’era la tv commerciale.
Era la tv che si guardava tutti insieme e che maledicevi quando c’era la pubblicità sparata a tutto volume.
Era quella di quel Sony con il tubo catodico, con quel cassone dietro, che perdeva il segnale quando gli aerei passavano sopra la casa.
Era quella che trasmetteva programmi spazzatura, impossibili da non guardare e dei quali ci si divertiva a parlare poi male.
Era la tv de palinsesti , che ti costringevano a controllare di continuo la guida tv per non perdere il programma che ti piaceva.
Era il simbolo del focolare domestico, il luogo di ritrovo dove tutti prima o poi ci si incontrava, quello che ormai si è fatto  memoria,  travolto e soppiantato da nuovi servizi digitali, trionfo dell’individualità.

L’intervistatore gli fa notare che ora si ha il massimo della libertà, avendo la possibilità di rivedere tutto come e quando vuoi, ma a Orin  questo non interessa, quello che gli interessa non è quello che  puoi fare ora ma quello che non può essere più.
Rimane il ricordo, la memoria delle cose belle, di quando le prospettive erano diverse; cresce un sintomo di malessere come se il pensiero a quello che poteva essere……
l’intervistatore interrompe il flusso di pensieri…..
prossima domanda?

Un amore estivo
Il piacere, la gioia, il calore e la libertà, forse davvero catturato tutto assieme in uno di quei momenti che si affacciano così di rado in una vita intera.

Anohni – Watch Me
Questa casa non è un albergo, ci si sente ripetere da piccoli.
E quando sono in albergo ho come la sensazione di essere in connessione con il mio vero io, quello più selvaggio e libero.
La stanza d’albergo diventa quella zona franca dove posso fare quello che mi pare, quando mi pare e come mi pare.
“Papà, guardami nella mia stanza d’albergo.
Guardami mentre mi sposto di città in città. Guardami mentre guardo pornografia”.

14 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Per un nonnulla, fedele alla linea su tutta la linea senza dimensione.
Sono nato sulla linea gotica.
Per un nonnulla, per un nonnulla non ho preso parte all’impresa dei Mille, alla guerra in montagna, alla prossima che viene. Fronti che non ho scelto, in cui non mi riconosco, a cui mi ribello.

Cat Power – Lived In Bars
Ci vuole coraggio per diventare nomadi.
Solo pochi riescono a vivere una vita intera senza dormire nello stesso letto più di tre o quattro notti.
Cat Power non ha avuto scelta.
Sua madre l’ha trascinava con sé nel suo girovagare, passando molto tempo nei bar. Così la piccola stava quasi tutte le notti seduta sulle ginocchia di sconosciuti mentre sua madre giocava a biliardo.
“Abbiamo vissuto nei bar e ballato sui tavoli. Hotel, treni e navi”

15 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il secondo sogno
Mi pare che la strada dall’esterno continui dentro le case e poi torni fuori. Fuori e dentro, fuori e dentro, ai lati della strada ci sono dei vasi di fiori, alcuni vasi sono molto grandi, i fiori sono profumatissimi. Non ci sono persone, solo io che cammino, da qualche parte si sente un coro che prova, sembra una canzone della tradizione sarda. Capisco le parole della canzone, sono quelle che avevo scritto in una lettera, tanto tempo fa.

Una donna tenace.
Sempre vicina seppure sempre lontana, presenza costante che mai si lascia dimenticare.

Lorde – Royals
Ogni volta che entro in un bagno di un hotel penso a Whitney Houston, Kurt Cubain e tante star che sono morte in una stanza d’albergo.
E non riesco a non fantasticare su una mia uscita di scena altrettanto plateale.
“Farsi in bagno. Macchie di sangue. Abiti da sera. distruggere la stanza d’albergo”.

16 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Ho scelto questo posto per trovare un luogo di riposo dalle fatiche quotidiane.
Qui la speranza di un silenzio, di un varco in cui incontrare solo me.

Micro gilet a scatola (volume di ovvia reminiscenza couture) in seta jacquard per cravatte.
Le sete per cravatte sono prodotte con tessuti di pregio della tradizione sartoriale italiana e con piazzamenti di motivi secondo misure precise;
E piume, sulle spalle e dietro, poteva piacere anche a Brian Eno, ma nel 1972, io invece l’ho concepito da poco.

Jeans Levi’s anni ’90, rosa pallidissimo.
Gamba ultra aderente, con la zip alla caviglia che arriva dritta da Beverly Hills 90210.

T-shirt da un concerto di Beck alla Fortezza Albornoz di Urbino, agosto 2003, concerto nel quale arrivò inaspettata una cover di Crazy in love di Beyoncé.
Frequenze Disturbate era un festival molto amato, ma sparì presto.
Difficoltà organizzative e concorrenza di molti altri festival estivi. Erano molti, allora.

Nick Cave – God´s Hotel
Siamo nati per morire e il nostro corpo non è una casa, ma un albergo dove il soggiorno sarà breve.
Solo un ateo sarà convincente nel spiegarti quanto sia fondamentale l’al di qua.
“Tutti hanno una stanza nell’albergo di Dio. Quindi non troverete mai appeso alla porta un cartello che dice qui non ci sono più stanze disponibili”.

17 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il terzo sogno
Sto camminando sul fianco di una collina, l’erba è alta e fresca, è profumata, pizzica le gambe. Cammino, le mani mi diventano trasparenti, diventano trasparenti anche le braccia ed una spalla ed un piede. Questi cambiamenti mi rendono felice, mi sento più leggero, il profumo dell’erba diventa intenso, mi pare di avere sedici anni.

Jens Lekman – What’s That Perfume That You Wear?
Viaggiare è mettere in moto la curiosità.
In una camera d’albergo ancora mi eccito solo a scoprire che tipo di profumazione avrà lo shampoo in bagno.
Per contro provo sempre una certa delusione quando trovo quei maxi dispenser fissati alle pareti delle docce, al posto dei mini flaconcini di bagnoschiuma.
“Ho una bottiglia di shampoo in miniatura sul mio scaffale da quando siamo stati in un hotel. Un soffio di quello e sono di nuovo lì con lei”.

18 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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L’amico geniale
Ci sono persone che una volta entrate, non escono più.
Ci sono ricordi che per fortuna riescono a fissarsi in una foto, per rimanere per sempre.

Skye – Jamaica Days
“O se ne va quella carta da parati o me ne vado io!” pare abbia detto Oscar Wilde prima di morire in una squallida stanza di hotel a Parigi.
Anche Skye in ‘Jamaica Days’ guardando la sua carta da parati a Londra sente forte il desiderio di tornare in Giamaica da dove la madre era partita da bambina.

19 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Ex:Re – The Dazzler
In hotel mi sento deresponsabilizzato.
Nessun problema a uscire dalla doccia gocciolando. Tanto il pavimento non è mio.
Tanto sistemerò tutto con i mille asciugamani disponibili.
“Ho corretto il mio drink, mi sono messa a letto
Da sola a riflettere sulle sensazioni degli hotel
Le miniature, gli infiniti asciugamani usa e getta
Uno per i miei capelli, uno per il mio piede
Un altro per l’altro mio piede
Ubriaco nella mia stanza d’albergo, ho un aspetto perfetto  
Continuo a chiedere il check-out posticipato
Lasciami stare qui, lasciami vivere qui”.

20 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il quarto sogno
Sto impastando farina ed acqua, ma il tavolo è piccolissimo ed ho paura che la farina cada per terra. In cucina ci sono tantissime persone, troppe, stanno chiacchierando, sono mie amici, ma non mi salutano e non parlano con me.
Ho finito di impastare, adesso vorrei usare il mattarello, ma con tutta questa gente non ho lo spazio per farlo e poi non vedo più il mattarello, forse me lo hanno preso.

Sevdaliza – Rhode
Mi sono trovato spesso solo in una stanza d’hotel perché viaggiavo in solitaria, spesso per lavoro.
Per le vacanze in compagnia preferisco altre soluzioni.
Amo quella sensazione di nostalgica solitudine in una stanza d’albergo deserta. È un test che ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi.
“Oh, solitudine, casa mia. Ho vissuto troppo a lungo. Mi sono sentito familiare in case sconosciute”.

21 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il tempo ritrovato – Marcel Proust

Siamo alla fine della romanzo
Il narratore sta raggiungendo l’ultima festa dai principi di Guermantes.
È appena finita la prima guerra mondiale e da molto tempo non vede le persone presenti alla festa.
Lui si sente abbattuto perché ancora non ha trovato la chiave per diventare lo scrittore che ha sempre desiderato essere.
È proprio durante questa festa che esploderà la memoria involontaria che lo porterà a capire che è pronto a scrivere il romanzo della vita

Una madeleine imbevuta nel tè, un piede appoggiato sui ciottoli mal livellati del selciato, il tintinnio di un cucchiaio contro un piatto.
La memoria a volte si nasconde dietro porte che sembrano invalicabili e che improvvisamente si aprono grazie a un evento apparentemente fortuito.
Il Narratore sta arrivando al matinée dei principi di Guermantes, atto finale della sua “Recherche” del tempo perduto.
Lì lo aspettano molti dei personaggi inseguiti per le migliaia di pagine del suo romanzo, personaggi che appaiono come se il tempo per loro non fosse passato.
Ma è la memoria del Narratore che li fa sembrare quasi cristallizzati, ma la realtà è ben diversa.
Come manichini mossi da fili immaginari si apprestano all’ultima recita durante quel matinée dove aleggia la presenza/assenza dei già morti e dove i vivi annaspano dietro trucchi improbabili alla ricerca di una normalità che non può più essere.

È lo stesso destino del Narratore che quel mondo di aristocratici lo ha osservato come un entomologo, lo ha cercato, inseguito, amato.
Ora il gran ballo sta finendo e ne rimane solo la caducità.

Ma ci sono ancora quelle porte che ha cercato invano di aprire, quelle porte all’interno della quali avrebbe dovuto trovare il suo talento per scrivere e rendere eterna la vita vissuta in maniera diretta e indiretta.

Ed ecco che quella sensazione di un ricordo ancora vago, non codificato, che saliva fino a quasi farsi riconoscere e poi improvvisamente ricadeva nell’oblio, grazie a quel piede messo male nel cortile della casa dei Guermantes risale fino a congiungersi allo stesso piede messo male sul lastricato del battistero di Venezia; la madeleine inzuppata nel tè spalanca i ricordi dell’infanzia a Combray e cosi via in una continua epifania nella quale l’ordine temporale non ha più alcun valore.

Così il Narratore potrà tornare a casa conscio che è ora di mettere mano alla propria opera ricostruendo il tempo ormai ritrovato.

L’alieno
Certe persone sono talmente speciali che probabilmente non appartengono nemmeno allo stesso mondo di tutti noi.
Rimane l’enigma che il tempo cerca di attaccare, ma che sono riuscito a portare con me fin qui.

CocoRosie – Smokey Taboo
Preferisco gli alberghi spartani agli hotel di lusso che riescono sempre a farmi sentire un impostore.
“È vero che mi deprimo in camere d’albergo di lusso. 
Spogliato con nient’altro da sfoggiare se non la mia solitudine”.

22 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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T-shirt da un concerto, un’altra: erano i Tom Tom Club…ma nel 2014.
Ci ero andata controvoglia, prevenuta verso i revival anni ’80.
E invece.

Collana-harness da legarsi al corpo come si vuole, in tanti materiali: composita e caotica come un bagaglio di viaggio (anche mentale) portato in una camera d’albergo.
E le tracce rimangono.

Micro gilet: Tela di cotone e lurex, disegni geometrici in seta.
Sopra o sotto il palco?

Morrissey – At Amber
Quando le aspettative lasciano il posto alla realtà.
È solo allora che il viaggio ha davvero inizio. Come arrivare in un albergo poco accogliente.
“Ti chiamo dall’atrio di questo terribile hotel con melma e sporcizia e non posso farcela. E oh, la mia stanza è fredda”
Morrissey telefonava al suo amico disabile per dirgli – pieno di egocentrismo e mancanza di empatia – quanta invidia provasse per il fatto che lui era costretto a stare a casa.

23 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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Il quinto sogno
Sono in macchina con mio padre, una auto francese, stiamo andando in gita.
I sedili sono larghissimi, dietro sono seduti in cinque e cantano le canzoni delle pubblicità, io davanti ho una cartina stradale aperta.
Mio padre fuma delle sigarette senza filtro, l’odore del fumo è dolce, mentre fuma e guida i sedili diventano più grandi e io lo vedo da lontano.

I cugini di famiglia
Non so nemmeno più a quale generazione appartengano questi due, sono lì da sempre, ereditati come una memoria ormai svanita ma conservata per… familiarità tenace.

Sigur Ros – Svefn-g-englar
In hotel dormo sempre benissimo.
Di solito sono super silenziosi.
Freschi d’estate e caldi d’inverno.
Anche i Sigur Ros scrissero una canzone su una sorta di letargo liquido in un hotel.
“È scoppiata la pace nell’aria. Ho pianto e mi sono disconnesso. Cervello inutilizzato posto sul seno e nutrito dal sonno”.

24 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Sono nato sulla linea frattale.
Sono partito col Generale Garibaldi, ho imbracciato il fucile, ho blìsbrdup guinefantòn.
Ogni volta torno a essere dove sono sempre stato.
Ogni volta salpo cammino volo verso me che sono lei.

Benjamin Clementine – Adios
Dopo un viaggio si torno sempre cambiati in qualche modo.
Si deve imparare a dire addio alla persona che eravamo prima di partire.
“Adios,
Adiós… Adiós
Adiós al piccolo bambino in me che continuava ad accusare chiunque altro
Invece di affrontare la sconfitta”.

25 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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Mi ritrovo tra queste lenzuola che mi chiede nei sogni di lasciare le luci accese tra i miei pensieri.

Le molte cose
Quante cose in questa figura, quanti anni passati e cose condivise con l’andare e tornare di quelle persone care che in qualche modo, in qualche tempo…

Colapesce – Da niente a niente
Volendo essere cinici viaggiare è solo spostarsi da niente a niente.
Ma in mezzo a quel niente alcuni viaggi li ricorderemo per sempre proprio per essere una pausa, un’alternativa, una fuga.
E alla fine della canzone ci si chiede se Tenco avesse preso il passaporto al posto della sua pistola forse oggi non sarebbe morto.

26 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il sesto sogno
Il salotto ha il mare al centro, ci spostiamo con fatica sulla riva con la schiena rasente ai muri del salotto.
A forza di strisciare siamo arrivati alla finestra, adesso guardiamo il mare da fuori con i gomiti appoggiati al davanzale.
Oggi c’è un po’ di foschia.

Courtney Barnett e Kurt Vile – Continental Breakfast
Gli hotel sono quei posti fantastici dove posso incontrare i miei amici che vivono lontano.
Ci si ritrova da qualche parte a metà strada e gli alberghi diventano cattedrali dedicate all’amicizia.
“Amo le mie amicizie intercontinentali ne parliamo durante la colazione continentale In un hotel a East Bumble, ovunque da qualche parte del globo, da queste parti”.

27 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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L’artista famoso
Chissà perché non mi sono fatto autografare questa foto… un giorno o l’altro, di sicuro lo farò.

Sóley – N.Y. Hotel
Fatalmente gli hotel sono anche il palcoscenico preferito per gli addii.
“Questo è il nostro ultimo addio. Ora dovresti stringermi. Punk rock, maglietta, berretto nero e tatuaggi sono le prime cose che ho notato di te. Ora dovresti stringermi”.

28 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Vita e Destino – Vasilij Grossman

Sofia Osipovna Levinton ripensava al suo passato, al tran tran della sua vita, ai 5 anni di università a Zurigo, ai suoi 32 anni da medico, alle vacanze tra Parigi e l’Italia, alle cene con gli amici, a quel piacere che nasceva dalla sensazione di aver costruito qualcosa.
Ci ripensava, ora più mai, ammassata con “altri come lei”, su quel treno merci che da Kiev la portava in qualche campo di concentramento in Germania.
Chi era Sofia? La mocciosetta che faceva arrabbiare il padre e la nonna? La donna grassa e irascibile con le mostrine dell’esercito? O questo essere con la rogna, sbattuto in un angolo del vagone, con le pulci che non le davano tregua.
Si stupiva di come c’erano voluti pochi giorni per azzerare l’evoluzione e il progresso che l’uomo aveva avuto, pochi giorni rispetto ai milioni di anni che c’erano voluti per arrivare fin lì.
Di questo invece non si stupiva Eichmann, tra i fautori e poi esecutore della soluzione finale, anzi si gloriava del fatto che in pochi mesi avrebbe risolto un problema che durava da duemila anni.
E non si stupiva nemmeno Stalin che, con la scusa delle sue politiche agricole, qualche anno prima aveva affamato la ribelle Ucraina, trasformando il granaio d’Europa in un campo di sterminio a cielo aperto.
Sonia sentiva anche adesso lo sguardo minaccioso del padre e della nonna e si faceva piccina nel suo desiderio di bere un bicchiere d’acqua per dissetarsi.
Si aggrappava comunque a quella esistenza, che non poteva più chiamarsi vita, perché il pensiero di una morte violenta la terrorizzava.
Chi è questo essere che ti riduce in nullità, che un giorno ti può essere amico e il giorno dopo diventa il tuo carnefice?
Chi è questo essere che non impara mai dal passato, dimentica, rinnega ed è pronto nuovamente a commettere le stesse atrocità?
Chi è questa bestia?

Jamie xx (ft. Oliver Sim) – Stranger In A Room
La sensazione inebriante di essere sconosciuti in città.
Essere in una nuova stanza, in una città dove nessuno ti conosce.
Stasera posso scegliere quale personaggio interpretare.

29 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il settimo sogno
Siamo in spiaggia, lei non porta vestiti, le persone con noi sembrano non accorgersene.
Cerco di non guardarla, tengo lo sguardo alto, le chiedo se andiamo, se viene con me a passeggiare, la desidero.
La scena cambia, siamo ad un tavolo da pranzo, lei ha una gemella.
Sono sedute una accanto all’altra, lontane da me, mi alzo per raggiungerle, ma non so quali delle due posso desiderare.

Serge Gainsbourg – L’Hôtel Particulier
“Scale. corridoi infiniti si susseguono decorati con bronzi barocchi con angeli d’oro di Afrodite e Salome”.
Serge Gainsbourg ci racconta il viaggio verso la stanza chiamata Cleopatra che ha uno specchio sopra il letto per guardarsi mentre si fa l’amore.

30 SETTEMBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Mangio, leggo, scrivo, cammino e non mi do pace tra paure, meschinità e momenti di leggerezza.

Un momento rubato
Ha sempre odiato essere fotografato in momenti come questi, senza il controllo sulla sua immagine. Ho sempre amato e conservato come trofei questi rari momenti rubati.

Everything but the girl – Single
Gli alberghi sono anche luoghi dove poter scappare.
Dove nascondersi.
“Ti ho chiamato dal telefono dell’albergo. Non avevo mai composto questo prefisso prima.  Sto mangiando meno e penso di più. Guardo la TV a letto. Se nessuno chiama, non parlo tutto il giorno. Devo scomparire?”.

01 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Mi spezzo e mi plasmo in ogni dove, sfranto nell’infinito dell’infinitesimo.
Zero fratto unico.
Nostalgia è solo questo appartenere alla linea di confine spezzata dello spazio-tempo.

Lucy Dacus – In the air tonight
La notte in albergo è anche un unità di misura.
Quando si prenota ci chiedono: “Quante notti?”.
La notte è quel momento in bilico tra il buio e la luce, tra il ieri e il domani, tra l’aspettativa dei sogni e il rigore della realtà.

02 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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Crêpe rosa ricamato, direttamente dal Marché aux Puces di Saint-Ouen.
I riflessi del cielo di Paris Nord non sono poi molto diversi da quelli della laguna.
Sarà la concentrazione di polveri sottili.

Gonna in tela di cotone pesante nero, cuciture turchesi, vita alta strizzata, di Thierry Mugler anni ’80. Empowering retrò.
Il 30 settembre si è inaugurata la mostra Couturissime dedicata a Mugler, naturalmente a Parigi.

Harness interamente ricamata con fili, chiffon e piume: Folies Bergère in versione romantica.

L’ottavo sogno
Una persona che dovrebbe essere mio fratello è a letto, io entro nella sua camera e gli chiedo se sta bene e se ha bisogno di qualcosa, lui dice che non vuole nulla, io controllo perché non sono sicuro che mi dica la verità.
Ogni volta che torno nella stanza la sua testa è cresciuta, è diventata più grande, l’ultima volta sembrava un mascherone di carnevale.
Penso che non può essere mio fratello, lo lascio perdere, esco dalla camera fino in strada, mi metto a correre.

Leonard Cohen – Chelsea Hotel #2
Gli hotel sono contenitori di ricordi.
Le cose successe tra quelle quattro mura resteranno lì dentro come fantasmi.
“Mi ricordo bene di te al Chelsea Hotel. Mi parlavi con dolcezza e coraggio
e me lo succhiavi sul letto disfatto”.

03 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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La parente di qualcun altro
Una figura che c’è sempre stata, ma solo in una foto sbiadita, misteriosa e oramai sconosciuta, svanita e di un tempo che fu e che non mi fu mai raccontato.
Ma non si può cancellare la memoria di qualcuno, anche se questo è tutto ciò che ne rimane.
Il tempo deve ancora lavorarci un po’.

Joan As PoliceWoman – The Silence
Una cosa che adoro nello stare in albergo è il silenzio.
Quel silenzio irreale e ovattato che ti fa connettere con te stesso.
Il silenzio è una tregua. “Il silenzio affila le lame” per le nostre prossime battaglie.

04 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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La città dei vivi – Nicola La Gioa

 

Un efferato omicidio senza alcun movente.
L’opinione pubblica che si interroga.
Uno scrittore che cerca l’aspetto umano della vicenda.
Le famiglie assenti anche se presenti.
Il desiderio di andare oltre fino a credere che il reale sia quel paradiso artificiale raggiunto.
La commedia umana si fa tragedia.

Due ragazzi si incontrano col solo scopo di superare il limite; appaiono diversi: Manuel etero, Marco eterodosso.
Eppure sono simili, simili nel cercare l’annientamento.
Vivranno quattro giorni di pura follia, abusando di se stessi, dell’altro e delle figurine di contorno.
L’importante è rimanere nel loro paradiso il più possibile e c’è bisogno di tanta roba perché la realtà venga ricacciata indietro e si possa continuare a sognare che quel momento sia eterno.
Tutto in quella dimensione atemporale è raggiungibile: sbarazzarsi dei genitori, ereditare e vivere una nuova vita, semmai insieme.
E quindi che importa se hai deciso di scaricare tutto il risentimento accumulato sul primo che accetta il tuo invito, quel ragazzo che ha avuto la sola colpa di avere detto sì nel momento sbagliato.

Se pietas non si può avere per questi carnefici, la mancanza di movente diventa la variabile impazzita che ci mette di fronte alla domanda “poteva capitare anche a me?”
Nicola La Gioia, lo scrittore, se lo chiede, perché anche lui prima della fama, dei premi, dei riconoscimenti, è finito in quel cono d’ombra di limiti superati senza preoccuparsi delle conseguenze.

Come sarebbe cambiata la sua vita se quelle bottiglie buttate dall’ultimo piano di un’abitazione fossero cadute sulla testa della ragazza che in quel momento passava sotto? E cosa sarebbe accaduto se la macchina sulla quale guidava ubriaco avesse investito qualcuno?

Il caso, un pari e dispari, la roulette russa, un gioco adolescenziale stupido, sniffare fino all’estremo sentendosi immortali, desiderare qualcuno fino a farne ossessione, sentirsi irrimediabilmente sbagliati.
Quante occasioni possono attraversare la nostra strada facendoci deragliare in maniera irreversibile.

Nicola La Gioia ricorda il dolore della separazione dei genitori come qualcosa di talmente lacerante che doveva essere rimosso.
Qualcosa di talmente lacerante in quanto, nella Bari di inizio anni ottanta, era da considerarsi uno stigma sociale.
L’unica maniera per dimenticare era continuare a farsi del male fino arrivare alle estreme conseguenze di giocarsi con un pari e dispari il suo futuro.
E probabilmente non ne sarebbe uscito, se non fosse arrivato a toccare il fondo; come se fosse stato necessario andare a sbattere contro quel muro che avrebbe potuto ucciderlo e che invece gli ha salvato la vita.

Il destino è sicuramente legato alle azioni di ognuno di noi, ma non fa pagare il prezzo alla stessa maniera.

Tori Amos – The waitress
Quando si è in albergo, tutto sembra dovuto.
Tutto dovrebbe assecondare i nostri bisogni.
E se una cameriera rompe il silenzio, e l’illusione, con il rumore di un aspirapolvere avresti voglia di ucciderla.

05 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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T-shirt quasi marinara, a righe distorte, ma con indolenza.
E la prima stella d’argento della sera.
Oaks by Gianfranco Ferré, anni ‘80

Harness/collana da legarsi variamente al corpo.
Tanti i materiali, assemblati come in una valigia disordinata da portarsi in viaggio.

Gilet couture, pezzo unico, broccato di cotone blu e nero, l’accostamento dei coraggiosi, e interno in seta, colorata e geometrica.
Da portare, con negligente eleganza fino a consumarne la trama.

Il nono sogno
Il chiostro è ben curato, il giardino ha fiori ed un cedro, in mezzo c’è una sedia di pietra.
Le nuvole si abbassano, entrano nel portico attraverso gli archi, le nuvole sembrano disegnate, ma sono solide, si fermano, si incastrano e bloccano il passaggio.
Sono con un amico, gli dico che adesso sarà difficile tornare in chiesa.

Jay-Jay Johanson – Waiting
Le stanze d’albergo sono anche un posto dove fondamentalmente si aspetta.
Si aspetta che tutti siano pronti per uscire.
Si aspetta il servizio in camera.
E nel peggiore dei casi si aspetta che il soggiorno finisca.

06 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Mi piacerebbe che queste lenzuola mi liberassero dal sogno dall’illusione di ciò che voglio e lasciassero spazio tra le pieghe alla realtà.

La cara antenata
Una donna che ha fatto di tutto e che la vita sconfisse, tanto tempo fa.
Mi rimane solo questa immagine, che scompare sotto i miei occhi.
Senza di lei non saremmo arrivati fin qui.
Fino a me.

Arthur Russell – This Is How We Walk On The Moon
Dopo aver speso settimane a pianificare un viaggio e a fantasticare sulla vacanza arrivando finalmente in albergo proviamo le stesse emozioni che ha provato Neil Armstrong quando ha messo piede sulla luna.

07 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
Come pensi queste parole? Come le vivi?
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I miei confini sono i confini del mio linguaggio. L’eco della mia voce risuona nella foresta e in ogni conchiglia incagliata nel cretto sul crinale del Parco.
Parlo la lingua delle madri, la insegno felice alle figlie delle mie figlie.
Parol.

Ornella Vanoni – Albergo a Ore
È proprio vero che un albergo non è una casa.
Quello che succede dietro ogni porta è intimo e privato.
Che si tratti di sesso veloce o di un suicidio.

08 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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Il decimo sogno
Siamo in un appartamento grande, molto grande, forse questa è una mostra, c’è poca luce che viene da vecchi lampadari appesi al soffitto, il soffitto è lontano.
Guardiamo la mostra, oggetti esposti sopra dei tavoli, alcuni oggetti sono antichi e preziosi, altri molto comuni, un paio sono miei, erano in una casa in cui non abito più.

I momenti felici
Vino e simpatia, felici momenti di morbido relax, forse anche un accenno di flirt, dipende tutto da come decido di rivedere quegli attimi fuggiti via.
È stato così bello, in ogni caso, ed è ancora oggi bello tornarci.

Cat Power – Manhattan
Essere in un albergo con la gente che va e viene e il ricordo struggente di amici che non ci sono più.
E avere la netta sensazione che niente sarà più lo stesso.
Nemmeno la città.

09 OTTOBRE 2021

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Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro

 

Mr Stevens è seduto sulla panchina insieme alla signora Benn; stanno aspettando l’autobus che riporterà a casa quella che un tempo, ancora nubile, era Miss Kenton.
Non si rivedranno per lungo tempo, dicono, ed è probabile che non si rivedranno mai più, quindi quello che deve essere detto sia ora o mai più.
Si erano conosciuti negli anni trenta quando Mr Stevens maggiordomo integerrimo di Darlington Hall assunse Miss Kenton come governante.
Gli anni che seguirono furono segnati da cene importanti, ospiti di riguardo e tutto il contorno doveva essere all’altezza e impeccabile.
Poi tutto finì.
Miss Kenton accettò una proposta di matrimonio e si licenziò.
La guerra terminò e Lord Darlington cadde in disgrazia per le sue frequentazioni con simpatizzanti nazisti.
Alla sua morte la casa venne venduta a un ricco americano.

Mr Stevens ha viaggiato una settimana prima di arrivare in quel paesino della Cornovaglia e sedersi su quella panchina.
Durante il viaggio ha avuto modo di pensare per la prima volta agli eventi della sua vita e, riaprendo i cassetti della memoria, le immagini del passato prendono forma diversa.
Non può fare a meno di interrogarsi sulla sua freddezza davanti alla notizia del matrimonio di Miss Kenton, e la sua sorpresa per quel pianto dirotto sentito dietro la porta di Miss Kenton la sera stessa.
Mr Stevens non sa cosa aspettarsi da quell’incontro ma sa che lei gli ha scritto più volte del suo matrimonio infelice e forse, con Darlington Hall che prenderà nuova vita, lei potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di tornare.
Ora si trovano su quella panchina, sono passate alcune ore da quando si sono visti.
Ora o mai più.
Lui le chiede se è infelice.
Lei risponde che sì, all’inizio lo è stata, perché si era ritrovata in un matrimonio non voluto, perché tutto era partito come uno stratagemma per farlo arrabbiare, scuotere; poi si ritrovò realmente sposata.
Poi col tempo, con la nascita della figlia, si era abituata alla presenza di quell’uomo e ora poteva dire di amarlo.

Mr Stevens sente che il suo cuore si sta spezzando.
I tasselli della memoria si stanno ricomponendo ridando a quegli eventi del passato una nuova forma: il suo rigore, l’orgoglio di lei, non hanno permesso che gli schemi che i loro ruoli gli avevano assegnato, saltassero.
E ora l’orologio del tempo non si può riportare indietro.

L’autobus è arrivato, si salutano.

“La giornata è stata lunga, irta di ostacoli, scandita da scelte giuste e sbagliate, da quello che poteva essere se allora eravamo entrambi pronti.
La memoria continuerà a ripresentare il conto; ci dovremo convivere e trarre il meglio che viene da quel che resta del giorno.”

Antony and the Johnsons – Daylight and the Sun
“Adesso piango per la luce del giorno e del sole. Luce del giorno nel mio cuore. Luce del giorno tra gli alberi. La luce del giorno bacia tutto”.
Daylight and the sun è una struggente canzone d’amore nei confronti della luce che ci rigenera e ci fa sentire a casa ovunque ci capiti di risvegliarci.

10 OTTOBRE 2021

GENTILEZZA/LEGGEREZZA
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L’undicesimo sogno
Siamo su un palco, a teatro, le poltrone sono ammassate su un lato del palco, sediamo un po’ scomodi.
Il sipario è chiuso, una donna attende di fronte al sipario, aspetta che si apra, il sipario non si apre.

Qualcuno che conoscevamo tanto tempo fa
I ricordi si offuscano e si falsificano l’uno sull’altro, ricordo una simpatica amica di famiglia che vedevamo tanto tempo fa ma chissà che fine ha fatto, oramai…

Björk – Headphones
In qualsiasi posto del mondo io mi trovi, non smetterò mai di ringraziare il potere isolante delle cuffie.
Anche Björk ha scritto una lettera d’amore nei confronti del suono e del suo potere liberatorio.